Autore Topic: Le ali della FENICE VIII pt.2  (Letto 1399 volte)

Shockwave

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Le ali della FENICE VIII pt.2
« il: Maggio 14, 2011, 06:13:24 pm »
Entro pochi minuti tutto il gruppo si trovò all'interno del vascello. Le pareti all'interno erano fatte dello stesso metallo del rivestimento esterno ma di colore bianco e l'ambiente era permeato da una fredda luce proveniente da alcuni strani tubi luminescenti posti sul soffitto. Le pareti riportavano strane rune dei tipi e colori più differenti. In aluni punti le rune erano in continuo movimento e scorrevano dal basso verso l'alto in un moto continuo. Tutti erano ammutoliti, nessuno di loro aveva mai anche solo immaginato qualcosa del genere.
- Bene - disse Sarya rompendo il silenzio dettato dallo stupore - direi che possiamo esplorare questa cosa. Questi corridoi sono stretti, non consentono a più di due persone di camminare affiancate quindi direi di procedere con la solita formazione: armature pesanti in testa e coda del gruppo, i curatori al centro e gli altri nelle seconde linee.

- Direzione? - chiese Banedon
Sarya si voltò ed a sua volta chiese - Cacciatori? - cercando i loro sguardi
- Qui tracce non ce ne sono - disse Momor - chi ci ha aperto la porta ha nascosto egregiamente i propri passi. Se non non l'avessi sentita con le mie orecchie, potrei giurare che qui non c'è mai stato nessuno. - Thorrin, Meushi e Deatharrow annuivano mentre l'elfo della notte parlava.
- D'accordo - riprese la sacerdotessa - allora direi di procedere verso la prua di questo vascello. Vai Bane...ed occhi aperti -

L'eco dei passi di tutti loro risuonava nell'aria. Il pavimento era metallico e nessuno stivale che lo calpestava mancava di farsi sentire. Ad intervalli regolari il corridoio si stringeva lievemente per poi tornare subito dopo alle dimensioni normali.
- Altre porte - disse Laren esaminando il restringimento.
- Meno male che sono aperte - disse Palladio - anche se non mi sarebbe dispiaciuto assistere ad un altro dei vostri siparietti. Qualche risata soffusa si fece sentire prima che Meushi alzasse la mano sinistra ed esordì - Fermi...e silenzio!! -
Il gruppo si fermò quasi subito. - Che succede sorella? - chiese Deatharrow -
- Shhh...un attimo...sono quasi sicura di aver sentito qualcosa. - tutti sentivano solamente il soffuso ronzio che permeava il luogo ma nessun suono in particolare. D'un tratto anche gli altri Elfi della Notte individuarono di cosa parlava la cacciatrice.
- E' vero - disse Momor
- Lo sento anch'io - replicò Laren mentre Manwe e Jendevis annuivano.
- Cosa sentite? - chiese Banedon
- Un lamento di dolore - disse Deatharrow
- Dove? - proseguì il guerriero
- La direzione è all'incirca quella verso la quale stiamo andando. -
- D'accordo - disse Sarya - Meushi, guida il gruppo, ma stai pronta a retrocedere e lasciare il posto a scudi ed armature nel caso. -
Con agilità l'elfa passò in testa al gruppo, estrasse l'arco ed incoccò una freccia prima di iniziare a muoversi. Dalle retrovie Rambosso recitò un incantesimo ed uno scudo dorato si materializzò attorno alla cacciatrice. - Meglio essere sicuri - disse a Palladio mentre gli strizzava un occhio.

Il gruppo seguiva la cacciatrice a circa quattro metri di distanza. Meushi di tanto in tanto si fermava cercando ancora il lamento che la stava guidando. I corridoi in cui si aggiravano sembravano un labirinto ma lei sembrava sicura della direzione come se ci fosse già stata in precenza. Dopo un paio di svolte a destra ed a sinistra la cacciatrice si fermò davanti ad una porta chiusa e si girò verso il resto del gruppo - Qui dentro - sussurrò indicando con la punta della freccia la porta.

A questa distanza anche gli altri componenti del guppo riuscivano a sentire il lamento provenire da dentro la stanza. La porta era quasi del tutto come quella attraverso la quale erano entrati nella struttura, solo più piccola. In più, sulla destra della porta a circa un metro vi era una piccola targa sulla quale era apposta una scritta composta dalle stesse rune presenti sia all'esterno sia all'interno della struttura. La targa recitava "SUPPLIES D04" e subito sotto di essa un quadrato emettava un'intermittente luminescenza rossa.
- Come facciamo ad entrare? - chiese Banedon
- Non come l'altra volta temo - disse Laren
- Perchè no? - disse Sarya
- Ho osservato le porte che abbiamo superato e le ho confrontate con quella dalla quale siamo entrati. Queste porte all'interno sembrano andare ad infilarsi direttamente nel pavimento, mentre quella esterna vi era solo poggiata. Dobbiamo inventarci qualcos'altro stavolta. -

Il silenzio scese di nuovo lasciando l'ormai abituale ronzio a tener loro compagnia. Solo dopo qualche istante il gruppo si rese conto che così non sarebbe dovuto essere. Non doveva esserci solo il ronzio lì...che fine aveva fatto il lamento? Tutti si erano distribuiti a destra e sinistra della porta, Meushi tese l'orecchio verso la stessa ed indietreggiò di un passo. Annuendo con la testa verso Banedon, puntò l'arco sulla porta. Azalin al suo fianco caricò i muscoli delle zampe posteriori e si appiattì al terreno pronta al balzo. Chiunque fosse dietro quella porta li aveva sentiti parlare e si era avvicinato a loro.
Tutto il gruppo si preparò ad uno scontro imminente e Rambosso rinnovò l'incantesimo di protezione sull'elfa.

La luce rossa a lato della porta smise di lampeggiare ed assunse un colore verde fisso, giusto un istante prima che la porta, accompagnata da un sibilo, scorresse verso un lato della parete.

Ed una raffica di esplosioni investì la cacciatrice.

Sceiren

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Re: Le ali della FENICE VIII pt.2
« Risposta #1 il: Maggio 14, 2011, 07:36:26 pm »
Benfatto! Un capitolo da.... Shock!! Bentornato shockwave!

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren