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Il Covo dei Tessitori di Ombre => Racconti Lunghi => Racconti => Le fiamme del passato - Cronache dei TN Atto I => Topic aperto da: Sceiren - Ottobre 07, 2009, 03:35:41 pm

Titolo: Le fiamme del passato (IV) - 4: Incontri; 5: Sveglia
Inserito da: Sceiren - Ottobre 07, 2009, 03:35:41 pm
Si riparte!  O0 Una dedica particolare a "mamma Selune", non potevo non citarlo!
e per giorgio e tizzy: ho messo una sorta di dedica che confido apprezzerete!

4
Incontri


"Ricordo ancora con piacevole entusiasmo la prima volta che attraversai il Mare Velato per mettere piede nel porticciolo di Auberdine.  Darnassus era il mio nido, ero sicuro lì e l'averlo alle spalle mi provocava sensazioni contrastanti: da un lato il sentirmi ormai adulto, pronto ad affrontare il mondo, dall'altro il sentirmi improvvisamente solo, con al mio fianco solo le mie paure e le mie capacità, in perenne scontro.
Fu in quel viaggio, breve ma significativo, il mio primo vero viaggio, che presi l'abitudine di scrivere, prendere appunti, lasciare pennellate delle mie vicissitudini su pergamena perchè non andasse mai perduta la mia esperienza.  Allora non potevo immaginare che avrei avuto qualcuno a cui raccontare come fossero favole le mie vicende, però adesso tutto è diverso. Se guardo davanti a me vedo Antera e l'ignoto che rappresenta la nostra ultima avventura insieme; ma, alle mie spalle, vedo gli occhi di Illentar che inconsapevole, attende il nostro ritorno.  Sono certo che Gàia saprà tenerlo fuori dai guai, almeno per un po', ma resta la responsabilità di non conoscere come questo viaggio avrà fine: il piano di Antera è ardito, quasi folle, con poche possibilità di successo, eppure siamo qui, in molti, parecchi volti conosciuti, altri completamente nuovi, pronti a muoverci verso la gola della terra che già una volta ci ha ricacciato con violenza.  Dovrei essere preoccupato, dovrei sentire il peso della responsabilità di aver trascinato i miei amici più cari in questo posto, eppure, osservando Zigho puntare per gioco l'arco contro Tempesta, guardando Wayscraper che discute animosamente con Whitescar su come impostare l'avanzata, se lascio cadere lo sguardo su Selune, mamma Selune, come lo chiamavamo ai tempi d'oro, molti anni prima, che dispone, disfa, consiglia, si rassagna al fatto che Zaltar non lo seguirà qualunque siano le parole, non posso non sorridere di cuore, col cuore...  La mamma Selune... quanti ricordi, la mamma che guidava la squadra nei meandri delle valli incandescenti di Molten Core, mamma Selune che, spalla a spalla a Nadìr ed Erebus, aveva contribuito a trasformare un gruppo di casinisti entusiasti avventurieri in una squadra, squadra che ora, almeno in parte, era ancora una volta sulla breccia. E che dire dell'aura di purezza, quasi percepibile a pelle, che circondava poco lontano Ilaria e July che, all’unisono, intonavano una profonda preghiera. Come posso, guardandomi intorno e osservando vecchi compagni e nuove leve discutere assieme dell'imminente scontro,
come posso non sentirmi ancora vivo e felice e eccitato per quello che stiamo per fare.  Il tempo pare fermarsi in momenti come questi... ma è solo illusione.  Se lascio che i ricordi tornino nel mio cuore e apro gli occhi, i miei occhi, al mondo, quello vero, purtroppo l'entusiasmo mi scema: Antera è ormai una vecchia maga, Roredrix non è più l'anima del gruppo e adesso è lì, in disparte, a contrastare i ricordi del suo passato con i quali molto presto dovrà venire a capo; Albina pare più folle che mai: fissa il sole rosso del tramonto quasi non provasse dolore, a guardarlo così direttamente, quasi le piacesse patirne... l'Ordine mi aveva imposto un guardiano per lei, una mia vecchia conoscenza, Araton, ma ancora non era arrivato... e poi l'altro Evocatore, l'essenza stessa delle maledizioni che infliggeva. Pain.  Chiunque, guardando quel gruppo eterogeneo e pericoloso, potrebbe pensare che sia io il pazzo, ad aver concentrato in un solo posto una mistura tanto esplosiva, ma non è così: conosco uno ad uno ogni membro della spedizione che avevo organizzato ed sono consapevole di una semplice quanto cristallina regola che li riguardava tutti quanti, giovani, vecchi: erano pericolosi assieme, certo, ma solo in assenza di uno scopo comune, e nelle mie lettere ne ho dato uno ad ognuno.  Sapevo quanto Yukina, un giovane elfo dello stesso clan dell'ormai ritirato Dragavon, volesse misurarsi in abilità con la nostra punta di diamante Zigho; sapevo quanto Pain desiderasse rivelarsi superiore ad Albina e quanto quest'ultima a sua volta desiderasse vendicarsi sulle creature che abitano Blackwing lair.  Ci sono combattenti pronti a perdere un braccio per arricchirsi, altri per il trofeo, altri ancora che desideravano solo superare se stessi, sconfiggendo un nemico sempre più possente.  Per tutti loro ci sarebbe stato il momento di mettersi in mostra e realizzare il prorpio obiettivo, questo ho pensato allora e questo continuo a pensare adesso, a poche miglia dall’ingresso.
Vorrei annotare un ultimo dettaglio per oggi: il profumo della cucina di Shaday.  Ancora oggi mi chiedo come abbia fatto a portarsi dietro da Kalimdor a Thorium Point due maiali interi per sfamare tutta la compagnia...  "


5
Sveglia


Svegliarsi dopo una notte di festa, tra luce e ombra, birra e vino, in compagnia di nani chiassosi e troppo silenziosi elfi, getterebbe un velo di disorientamento anche nel comodo letto di casa propria, ma svegliarsi all'alba nella Searing Gorge (anche da sobri), per chi non è abituato a simili spettacoli (così come a chi non lo era più da tempo), aveva la capacità di gettare nell'oblio, come ridestarsi in una strana dimensione senza profondità o distanze valutabili con i propri sensi.  Il sole infuocato aveva incendiato le nuvole sopra la terra di tinte vermiglie dalle infinite sfumature che andavano a fondersi con la terra, le rocce, le lontane montagne, il tutto in un moltiplicarsi di forme difficilmente distinguibili le une dalle altre. Era come trovarsi sospesi in un un oceano di fiamme in continuo mutamento. 
Quella mattina sarebbe dovuto arrivare l'ultimo gruppo guidato da Hytujaram e da una nuova conoscenza per Sceiren, un druido che, secondo Hytu, era con pochi rivali nel strappare per i capelli dalla morte anche il più incauto dei combattenti.  Proveniva dal Sud di Kalimdor e sempre secondo quanto aveva riferito il guerriero, si era fatto le ossa nel cratere di U'Goro, prima, e nelle inospitali distese desertiche di Silithus, poi.  Scelta inusuale per un druido... il suo nome era Nanael.  Sceiren si fidava del giudizio del suo vecchio compagno d'armi e attendeva con ansia il suo arrivo. Antera era già sveglia e chiacchierava con Ilaria del più e del meno, Zigho e Yukina, ciascuno dal prorpio angolo dell'accampamento, stavano esaminando i propri archi... la sfida era alle porte.  Poco più in là, Wayscraper e Roredrix russavano sonoramente, mentre Selune, July, Nadìr e Shaday erano ciascuno ai quattro angoli di una dettagliata mappa del budello di corridoi e grotte che da lì a poco si avrebbe dovuto affrontare.  Poco più in là, con lo sguardo che Sceiren conosceva ormai piuttosto bene, Lore facendo finta di essere concentrato sul giocherellare con un bastoncino che infilava e toglieva dall'orecchio di Zaltar, sdraiato nel pieno del suo quarto sonno, in realtà stava origliando, per avere una anteprima sul piano di battaglia.
Il mago si alzò in piedi, si stiracchiò abbandonando il torpore della notte, per poi fermare lo sguardo su Whitescar che lo fissava con sguardo interrogativo.
- Qualche problema, Whitescar?-
- Yukina mi ha detto di raggiungerlo, dice che è importante. -
- White, dovresti vedere una cosa - ribadì Yukina - Una lettera da parte di Erebus. -
La paladina per un attimo si chiese come potesse arrivare una lettera nel bel mezzo del nulla, poi ricordò che Yukina era ingegnere ed aveva studiato, se così si poteva dire, in quella delirante accademia di gnomi, poco lontano da Gmomeregan.
Quando la donna raggiunse l'amico, infatti, come un sbucata dal terreno, vi era una cassetta della posta agganciata su di una molla. 
- Servita! - eslamò Yukina prima di aprire la cassetta e porgerne il contenuto a Whitescar.
- Che dice? -
La paladina lesse rapidamente la lettera, poi scosse il capo e la porse al mago:

"Miei cari amici, nonostante avessimo dato adesione, purtroppo non penso che saremo dei vostri questa volta.  Come sicuramente ricorderete, Tillisha ha sempre avuto una passione incontenibile per i draghetti.  Uno di loro, proprio pochi giorni fa, ha partorito e non possiamo lasciarla sola coi i cuccioli, dobbiamo vegliarli ora più che mai.  Pertanto vi siamo vicini, ma non potremo essere presenti.  Un abbraccio a tutta la compagnia.
Erebus e Tillisha".


Sceiren riconsegnò la lettera a Whitescar.
- Certe cose non cambieranno mai! Ma quanti cuccioli fa quel draghetto? -
- Non lo so... ma una cosa è certa: spero che Erebus e Tillisha non abbiano mai problemi di cibo, in dispensa... -  e sorridendo si allontanò.


Titolo: Re: Le fiamme del passato (IV)
Inserito da: Zigho - Ottobre 07, 2009, 03:55:37 pm
Zigho e Yukina, ciascuno dal prorpio angolo dell'accampamento, stavano esaminando i propri archi...

Bellissima.
Ti prego, però, rispondi solo a questa domanda perchè mi sta massacrando la vita: ma dopo che ci siamo esaminati i nostri "archi", sto Yukina me lo trombo vero? Veroooo? Verooooooooooooo?

 :grin:
Titolo: Re: Le fiamme del passato (IV)
Inserito da: Sceiren - Ottobre 07, 2009, 03:57:28 pm
Ehm... non lo so... ma dici che stona mettere il dpsmeter in un racconto?  rotfl rotfl
Titolo: Re: Le fiamme del passato (IV)
Inserito da: amministratore.tdo - Ottobre 15, 2009, 02:32:06 pm
Finalmente sono riuscito a leggerlo, ero rimasto un po' indietro  :grin:

Cmq preferivo essere incluso nel racconto!!!  :incazz: :incazz:
Vedremo le prossime puntate...

Ah, e per la cronaca Luce si divertiva un mondo da shadow, altrimenti restava holy!!  :grin: :grin: :grin: