Autore Topic: Stelle Cadenti IV - 3: cacciatori  (Letto 1762 volte)

Sceiren

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Stelle Cadenti IV - 3: cacciatori
« il: Aprile 19, 2010, 10:43:17 pm »
Black, come promesso eccoti qua ^^

3
Cacciatori

L'enorme creatura le dava le spalle, evidentemente non consapevole della minaccia.  Brucava come una innoqua pecora la verde erbetta dei boschi di Terrokkar sicura che la propria corazza rappresentava ben più di un peso, quanto piuttosto una sicurezza, una fortezza impenetrabile.  Non vi era predatore che potesse scalfirla, almeno non nei boschi; ma spesso la consapevolezza di essere protetti diventa la peggiore falla nella protezione stessa ed infatti se nessuna zanna poteva soltanto scalfire le dure scaglie dei basilischi, il trucco era evitare l'esoscheletro e concentrarsi sulle parti molli, lì, dove le zampe si univano al dorso o tra il collo e le spalle ricurve delle creature.
La cacciatrice aveva osservato a lungo quelle creature prima di decidersi ad attaccarle: non era presumibile pensare di attaccare neppure un criceto senza conoscerlo.  Non era sua abitudine gettarsi nel buio dell'incertezza, di incertezze ne aveva già troppe così come di bui angoli da esplorare nella propria memoria.
L'elfa si appostò dietro una grossa quercia, afferrò due frecce dalla faretra e le piantò nel terreno, poi incoccò una terza e prese la mira: avrebbe centrato la creatura dietro la zampa posteriore destra, per rallentarla, poi avrebbe colpito al collo per stenderla con le altre due frecce.  Silvèr si guardò a destra e sinistra ancora una volta: non voleva sorprese.  Una volta iniziati i giochi la carica del basilisco, anche se ferito, sarebbe stata indiavolata.  Non poteva distrarsi.  Così, sicura di essere sola ed al sicuro, almeno per il momento, inspirò silenziosamente, trattenne l'aria e tese la corda del proprio arco. 
La freccia dalle piume verde smeraldo lasciò la corda e centrò il bersaglio.

La vegetazione l'aveva tradita.  Doveva essere nuova o non sarebbe successo... ma come sempre capita in questi frangenti la natura non conosce pietà, ma solo le sue regole e l'essere nuovi in territorio ostile è una responsabilità del nuovo arrivato, non delle creauture che in esso vivono.  Era un insegnamento saggio ch Yukina rammentava ogni qualvolta abbandonava il conosciuto per lo sconosciuto.  L'elfa era spacciata. 

Silvèr attese che il basilisco ferito fosse quasi su di lei prima di attingere al potere che sentiva scorrere nelle sue vene e spiccare un balzo all'indietro di oltre cinque metri.  Non appena toccò terra incoccò un altra freccia e la scoccò.  Per la quarta volta la freccia colpì il bersaglio.  Il sangue verde della creatura colava dalle ferite aperte tra scaglia e scaglia e la sua carica, nonostante non si fosse mai interrotta, cominciò a risentirne.  Silvèr sorrise.  Era fatta, poi quel barrito alle sue spalle le fece gelare il sangue: un altro basilisco, un maschio dalla profondità del barrito e dalal sua durata, era a poco più di due metri da lei, forse meno, una distanza che avrebbe coperto in troppo poco tempo: l'avrebbe raggiunta.  L'elfa si voltò di scatto, lasciò cadere l'arco ed afferrò l'ascia legata con un laccio di cuoio alla cintura.  Il basilico incombeva su di lei, la sua ombra la copriva interamente quando con un balzo staccò dal suolo per piombarle addosso con tutto il suo peso oltre quattro volte quello dell'elfa.  Accadde quindi qualcosa che Silvèr non si seppe spiegare: le scaglie sulla sinistra del basilisco si frantumarono e la creatura venne sbalzata via, lontano da lei.  Non era il momento di cercare spiegazioni, ma ringraziare la fortuna, così si voltò e lanciò d'istinto l'ascia contro il basilisco ferito centrandolo tra gli occhi e stendendolo.  Afferrato l'arco con una capriola trovò riparo dietro un albero e con gli occhi sgranati e il fiato corto fissò lo spettacolo inspiegabile di un basilisco che combatteva contro la propria ombra.

Il cacciatore distorcente aveva obbedito ai suoi ordini come sempre senza perdere un attimo.  Era un amico fedele e la sua capacità di disclocarsi tra il piano materiale e il piano astrale gli permetteva di essere praticamente invisibile coesistendo su due piani di esistenza al contempo.  Il basilisco barrì di nuovo, poi fece schizzare la sua coda verso la minaccia invisibile centrandola sul muso e scagliandola contro un albero.  Il cacciatore tornò visibile, allargò le zanne minaccioso mentre con la coda lunga ed affusolata come quella di uno squalo descrisse un arco per proteggersi.  Il basilisco lo caricò ma una pioggia di frecce lo inchiodò al suolo.  Il cacciatore si leccò una ferita sulla zampa anteriore sinistra, poi si arrampicò sull'albero e scomparve tra le fronde.
- Credo che tu abbia bisogno di un amico, giovane elfa. - bisbigliò Yukina rivelandosi uscendo da dietro un cespuglio e raggiugnendo l'albero dove il cacciatore si era riparato.
Silvèr non era certa di potersi fidare e rimase celata al sicuro nel suo nascondiglio, poi rammentò come quella strana creatura aveva raggiunto il basilisco e decise che era meglio vedere in faccia il nemico, qualora lo fosse stato, così lentamente si alzò lanciando sguardi in ognidove.
- Non ti farà del male, non temere elfa, Fase ne ha avuto abbastanza per oggi. - e sorridendo ripose l'arco nel suo alloggiamento mentre Silvèr, mordendosi il labbro a disagio, faceva altrettanto.

* * *

Si era lavato, si era cambiato, aveva lasciato le sue cose in un baule nella stanza che Zigho gli aveva indicato. Solo.  Era solo.  Ancora più solo di quando cacciava senza speranza nelle piane di Nagrand.  Solo.  L'amico lo aveva fatto passare senza presentarlo a nessuno, senza incontrarsi con nessun vecchio compagno, proprio come Scieren gli aveva chiesto di fare. 
Invisibile aveva superato i portoni di ingresso di Shattrath, sapendo che le guerdie lo avevano già individuato, ma nessuno lo aveva indicato, intercettato, bloccato.  Zigho sapeva il fatto suo.  Così come nessuno lo aveva fermato nella Salita degli Aldor o nella torre assegnata ai Templari Neri.  Ora attendeva.  Zigho aveva detto che sarebbe tornato presto solo con una persona, evidentemente Erebus o Selune.  Del resto, lo sapeva, era stato via per tanto, troppo tempo per poter soltanto pretendere che non gli fossero rivolte domande tanto scontate quanto dolorose a rispondere.  Antera. 
Gli occhi bruciarono di lacrime e Sceiren serrò la mascella per non cedere.  Non avrebbe ceduto al dolore, non più.
- Possiamo? - Era Zigho.
Sceiren si asciugò il viso, lasciò l'asciugamano accanto alla ciotola sul piccolo tavolo circolare della sua stanza, poi si avvicinò alla porta.  Trattenne il fiato e la aprì.
- Eccoci, Sceiren. - disse Zigho sorridendo, ma era solo.
- Tu e chi? -
- Io e lo Sceiren che hai lasciato dietro di te, amico mio. -  e sorridendo si fece da parte lasciando il posto ad un piccolo ragazzino biondo dalle orecchie troppo lunghe per essere semplicemente umano.  I suoi occhi azzurri trovarono quelli dell'elfo, ma non un sorriso, non una parola dalle sue labbra. Era immobile mentre fissava suo nonno.
Scerien sgranò gli occhi mentre il cuore mancò un colpo.  Le ginocchia cedettero e senza accorgersene si ritrovò a terra fissando da pari il figlio.
- Illentar... ILLENTAR! - gridò Sceiren allargando le braccia al bambino che finalmente, piangendo di gioia, abbracciò il nonno.

* * *

Blackill non amava i lavori manuali.  Kimmolauz si stava spaccando la schiena seguendo gli ordini di quella schiavista. Poco male, lui aveva di meglio da fare.  La città bassa era tutta sua visto che Kim gli aveva dato buca per riposare la sua stanza schiena... avrebbe fatto tutto da solo infondo, come amava dire, "era un duro lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo".  Così comprata una bottiglia di ottima birra da una bancarella, si diresse alla taverna "Alla fine del mondo".
Amava i profumi e quei veli colorati di seta viola che delimitavano gli ambienti, molto romantici, molto accattivanti... come una rete e lui era un abile pescatore, per così dire. 
- Ehi, non puoi entrare qui con quella! - disse un grasso gnomo al ragazzo.
- Vero, ti va un goccio? Non mi va di sprecarla... non sai quanto l'ho pagata questa. -
- Birra di Azeroth? -
- Certo!, mentì Blackill, ma imbottigliata qui immagino.  Facciamo che io ti passo la bottiglia e tu mi passi una dritta sulla ragazza più interessante di questa sera? -
Lo gnomo sorrise a quarantadue denti, poi allungò la mano paffuta e mandò giù un lungo sorso di birra, una volta fferrata la preda.
- Ehi! ma questa non è birra di Azeroth! -
- Un patto è un patto, anche tra la gente piccola... ora..., e si chinò sorridendo, il nome. -
Lo gnomo scosse il capo, ma il ragazzo troneggiava su di lui in tutta la sua incredibile altezza di umano.
- E va bene, Black, non faccio più affari con te però. -
- Certo, lo so, è quello che hai detto ieri. -
- Non so il suo nome, ma ti assicuro... che è proprio un bel bocconcino! -
- Bocconcino? -
- Sìsì, un bocconcino fuori dalla tua portata! -
Blackill si rimise in piedi, si spazzolò la fine camicia di seta e sorridendo allo gnomo annuì.
- Scommetti? -
Lo gromo cambiò espressione contorcendo naso, guance e ogni altra parte del viso come solo uno gnomo era in grado di fare... e Blackill sapeva di aver centrato ancora una volta il bersaglio.
- Quanto? -
- 50. -
- 100! - rilanciò lo gnomo sicuro del fatto suo, troppo sicuro.
- 75... -
- Non fai più lo sbruffone, eh!, ma ci sto! A domani mattina conquistatore! -
- Portati i soldi e una bottiglia di birra. - e sorridendo sicuro di sè, scostò i due veli che separavano la Fine del mondo dal resto di esso.
« Ultima modifica: Agosto 18, 2010, 02:58:03 pm da sceiren »

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren

Blackill

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Re: Stelle Cadenti IV - 3: incontri
« Risposta #1 il: Aprile 21, 2010, 12:33:16 am »
 :approve:

finalmente si legge qualcosa di serio :grin:


Shemina

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Re: Stelle Cadenti IV - 3: incontri
« Risposta #2 il: Aprile 21, 2010, 09:53:08 am »
 :approve:

Culurjones pacco monotasto

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Re: Stelle Cadenti IV - 3: incontri
« Risposta #3 il: Aprile 21, 2010, 10:34:27 am »
E voi 2 vorreste farmi credere di averlo letto ? ???



Qualunque cosa t

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Re: Stelle Cadenti IV - 3: incontri
« Risposta #4 il: Aprile 21, 2010, 10:51:44 am »
Io mi sono fermato a quando a Zigho si è serrata la MASCHELLA!
Non so cosa sia, ma deve essere una cosa contraria alla mia religione!!!  rofl rofl

Bubba

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Re: Stelle Cadenti IV - 3: incontri
« Risposta #5 il: Aprile 21, 2010, 10:52:49 am »
come è che si parla di birra ed io non ci sono ?  :(

Sceiren

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Re: Stelle Cadenti IV - 3: incontri
« Risposta #6 il: Aprile 21, 2010, 11:01:07 am »
Io mi sono fermato a quando a Zigho si è serrata la MASCHELLA!


Fixed ^^

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