Autore Topic: Le fiamme del passato (XIII) - 15: la luce della vita  (Letto 1435 volte)

Sceiren

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Le fiamme del passato (XIII) - 15: la luce della vita
« il: Febbraio 25, 2010, 11:24:37 pm »
Ultimo paragrafo prima del finale ^^
Dedicato a tutti gli healer!

15
La luce della vita


La ferita alla gamba era ancora fresca e le fitte erano dolorose, avrebbe avuto una sola carica, poi li avrebbe avuti tutti addosso. Meglio, non avrebbe perso tempo per raggiungerli.  La creatura inspirò a fondo gonfiando il petto, poi cominciò a far volteggiare la sua alabarda descrivendo traiettorie elicoidali sempre più veloci. Infine allungò il collo e urlò al soffitto sopra la sua testa di drago tutta la sua ira: la rivincita, finalmente!

* * *

Yukina fu il primo a vederlo caricare il gruppo: una montagna di muscoli alta due metri e mezzo, forse di più.  Possenti zampe di drago rapide come una pantera e dagli artigli tipici delle nobili creature alate rapide, veloci, come una mandria di bufali.  Il dorso umanoide, ma dalle dimensioni fuori da ogni logica. La testa, una testa di drago, due occhi gialli, luccicanti, senza nessuna traccia di pupilla e le corna, due corna ricurve, una spezzata in effetti.  E poi quel vorticare di acciaio che lo precedeva.  La sua arma.  Yukina registrò tutto come se il mostro si muovesse al rallentatore, ma se i suoi sensi erano accelerati dall'esperienza, la capacità di comunicare quanto aveva colto non era altresì rapida. 
- Ostile! - e incoccata una freccia tese la corda e rilasciò imprimendo di magia il suo colpo.  La freccia invece che andare verso il bersaglio descrisse un arco e rilasciò dalle piume della coda un scia di mille colori luccicanti ed un fischio impossibile da non percepire.  L'attenzione si focalizzò verso il dardo dell'elfo ed all'imminente minaccia.
- Rore! Way! - gridò Selune ai guerrieri che sguainate le armi e imbracciati gli scudi caricarono a loro volta, ma yukina era nel mezzo.
L'elfo sapeva come far guadagnare del tempo agli altri, era rischioso, ma non aveva scelta. Era l'unico in grado di farlo, l'unico che aveva visto la minaccia incombere.  Fece un ultimo passo poi si inginocchiò e con rapidi movimenti piazzò la trappola, un attimo dopo l'ombra del signore di quei luoghi gli tolse la luce proprio quando la trappola scattò allargandosi in una coltre bianca che, tuttavia, non sortì alcun effetto.  L'elfo provò ad evitare la carica inarrestabile del gigante, ma fallì. 
- No! - gridò Mamiya.  Il guaritore sapeva che l'amico era troppo lontano.
La creatura lo travolse, lo trascinò nella sua folle carica per un paio di metri per poi colpirlo con la lama della sua arma alla schiena in uno dei suoi archi.  Yukina gridò prima che il fiato gli venne mozzato da una ginocchiata che lo fece letteralmente volare per aria.  L'elfo rimase sospeso per qualche attimo, tempo sufficiente affinchè il mostro lo superasse, e ricadde a terra alle sue spalle poco dopo. 
Infine l'impatto. 
Metallo contro metallo.  L'alabarda del gigante descrisse un ultimo arco prima di scagliarsi contri gli scudi dei due avversari, quindi fece forza con tutta la sua massa muscolare ed il suo peso. I due guerrieri strinsero i denti e si sbilanciarono verso il mostro per compensare la spinta, ma non bastò e vennero trascinati in mezzo al gruppo che si disperse evitando di essere falciato dalla terribile arma.
- Adesso basta! - gridò Shaday chinandosi a terra.  Il suo corpo ebbe uno spasmo. I suoi vestiti si fusero con la pelle, decine, centinaia di piume sbucarono ovunque e riempirono il suo corpo ora tozzo come quello di un gigantesco volatile.  Il viso si deformò allungandosi e dalla testa crebbero due corna di cervo.  Le labbra si ispessirono sporgendo verso l'esterno fino a prendere la forma di un becco.  Shaday mosse le braccia piumate e una cascata di luce colpì l'avversario facendogli rallentare la corsa ed aprendogli una vistosa ferita sul petto.  Nanael, dal canto suo, ripetè l'incantesimo già usato su Vaelestraz e avvolse le possenti gambe del gigante con spesse radici.  I maghi arretrarono, seguiti da Lùce e Zigho, poi ciascuno scagliò il proprio attacco: fuoco, ghiaccio, magia arcana e una moltitudine di frecce piombarono sul nemico stordito da un incantesimo della sacerdotessa dell'ombra, tuttavia, agitando la coda, si liberò delle radici ed indietreggiò. Era il momento di contrattaccare.  Roredrix gridò tutta la sua rabbia e anche Wayscraper ne venne inebriato.  I due piantarono i loro scudi a terra e sfruttandoli come appoggio con la mano libera, si issarono per centrare una destra e uno a sinistra la creatura con due colpi di spada. 
Il mostro accusò pesantemente e arretrò di qualche passo, quanto bastò per permettere a Albina, Araton e Soncritters di avere visuale libera.  Decine di piaghe si aprirono sul petto e sulle braccia dell'abominio che urlò di dolore.  L'alabarda descrisse l'ennesimo arco guadagnando velocità e raggiungendo in pieno Roredrix che accusò stoicamente, mantenendo la posizione.  Le cure di Ilaria, Nanael e Whitescar arrivarono puntuali, rimarginando la ferita.  Nadìr frattanto era balzato di fianco: aveva notato che il mostro zoppicava, impercettibilmente, ma non ai suoi occhi.  Così, non appena Roredrix lo avvolse nel caratteristico turbinio della sua lama leggendaria, rallentadolo, si presentò l'occasione.
 L'elfo incoccò due frecce e le scagliò in successione proprio sotto al ginocchio.  La creatura crollò sulla sinistra, aprendo un varco nelle sue difese.  Barrentrak e Hytujaram non attendevano di meglio: caricarono il nemico e balzando all'unisono lo raggiunsero contemporaneamente il primo affondando la sua arma tra il collo taurino e la spalla fino all'elsa, il secondo descrivendo un arco letale che mozzò di netto la testa al mostro.
Bryger, ancora debole, esultò, poi il tonfo del mostro, ormai senza vita, poco distante.
- Yukina! - gridò Mamiya all'elfo agonizzante.
- Non... vali nulla... come curatore... -
- Sta zitto! - Mamiya chiuse gli occhi e impose le mani.  La ferita alla schiena era profonda e la chiazza di sangue si allargava lentamente intorno al suo corpo.
Il curatore non voleva perderlo. Era suo amico, desiderava che la vita non lo lasciasse.  L'elfo ebbe un sussulto e sbarrò gli occhi poi espirò.
Le gote di Mamiya si rigarono di lacrime.  Pregò il Creatore come non aveva mai fatto prima, lo pregò di prendere la sua vita, se fosse stato necessario a restituire a Yukina la propria, lo pregò dal profondo della sua anima, dal profondo del proprio cuore, dal profondo della propria mente.  E il Creatore ascoltò le sue preghiere.
Dal corpo dell'elfo esplose un raggio di luce accecante, come una lancia di luce divina che, avvolgendolo, si stagliò verso il soffitto.  Nessuno, salvo Lùce, Ilaria e Pantheoni riuscì a seguire Mamiya in quel complesso rituale per quanto forte era la luce della vita.  Poi la luce scemò fino a sparire, restituendo alle torce il loro compito.
L'elfo era ancora immobile, disteso al suolo, circondato da un rosone di sangue vermiglio.  Il prete era in ginocchio, in lacrime, esausto. 
- Bo... -
Mamiya scattò sull'attenti, come chiamato all'ordine tra gli sguardi increduli degli altri componenti della spedizione.
- Bo... bo...sco. - biasciò Yukina.  Non vedeva roccia, non vedeva buio, ma sentiva l'erba sotto i piedi e le fronde degli alberi millenari che circondano il villaggio di Dolonar, dov'era nato.  Era in pace.
- Ilaria, Whitescar, presto! - disse Nanael avvicinandosi al corpo del compagno e cicatrizzando con agli altri curatori le ferite, visibili e profonde, lasciate dallo scontro precedente.
Lentamente Yukina sentì le forze tornargli e, dopo alcuni minuti, si sentì in grado di camminare di nuovo.
- Lo dicevo io... come curatore... non vali nulla, ma i miracoli vedo che li hai finalmente imparati a fare. -
- Sta zitto. - rispose senza convizione prima di crollare in un pianto liberatorio.
- Non è di tutti i giorni assistere ad un rituale di resurrezione che funzioni, Yukina.- disse Zigho mentre Pantheoni annuiva ammirato.
- Bo...bo?, ripetè Selune sorridendo, Bobo! - E ridacchiando si appuntò nella memoria un nomignolo che avrebbe utilizzato senza dubbio al momento opportuno, in futuro.
« Ultima modifica: Settembre 08, 2010, 09:38:24 am da sceiren »

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren