Autore Topic: Stelle Cadenti III - 2: traslochi (seconda parte)  (Letto 1248 volte)

Sceiren

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Stelle Cadenti III - 2: traslochi (seconda parte)
« il: Marzo 27, 2010, 10:32:52 pm »
(Traslochi)

La visita finalmente si era conclusa.  Tra i molti obblighi che la sua carica gli imponeva, le visite diplomatiche erano la parte peggiore, non le sopportava, non quando a far loro visita erano simili soggetti.  I cuoi occhi saettarono dal corridoio dal quale erano appena usciti gli alleati alla imponente figura poco distante che, assorta, rifletteva sulle ultime parole appena ascoltate.  Poco prima avrebbe voluto intervenire, avrebbe voluto ricordare loro al cospetto di chi si trovavano, ma poi, ripensando a eventi passati tutt'altro che dimenticati, aveva preferito tacere, in attesa che la sua regina prendesse la parola.
La cosa era normale, quello che invece non lo era affatto era stata la reazione pacata e riflessiva della sua signora. Non era da lei... altra riflessione che per l'ennesima volta lo piazzava al suo posto, diversi gradini più in basso: nessuno, in questo mondo come in quello dei vivi, poteva dire di conoscere cosa passasse per la mente della Regina Banshee, di lady Sylvanas, sovrana della Città Morta.
- Cosa ti turba, Faranell? -
Il non-morto sussultò.  La regina non era famosa per la sua indulgenza, che la avesse distolta dai suoi pensieri?
- Mia regina, non è mia intenzione tediarla con le mie elucubrazioni. -
- ...tuttavia l'incontro con l'orco non ti ha soddisfatto neppure un po'. - disse scandendo ogni singola sillaba l'elfa non-morta.  I suoi occhi rossi brillarono come rubini ed un sorriso malvagio si allargò sul suo violaceo volto scarno eppure ancora attraente, secondo i canoni del mondo di sopra.
- Mia regina, se posso dire la mia, questa allenza non fa che rendere più complesso il nostro lavoro. -
L'elfa non-morta sorrise ancora, poi scosse il capo e si avviò verso il corridoio che dalla sala reale conduceva alla biblioteca che lei stessa aveva voluto.  Faranell non perse tempo e un passo indietro di lei, la seguì. 
- Cosa vedi, mio buon Faranell? -
Il non-morto infilò le mani scheletriche nella larghe tasche della sua veste argentata, un'abitudine, questa, che non riusciva a dimenticare, un retaggio della sua vita precedente.
- Vedo la nostra città, la città che ha voluto per noi tutti, per noi Abbandonati, per la sua stirpe, mia signora, per coloro che ha liberato. -
La regina annuì, ma evidentemente non era soddisfatta della risposta.
Il corridoio era angusto, scavato nella terra.  Arazzi viola e verdi coprivano le pareti mentre la luce tremolante di mille candele illuminava il passaggio.
- Sai perchè ho fatto mettere queste candele, buon Faranell? -
- Sì, mia regina: ha ordinato che venissero accese dopo la stipula della tregua per ricordare quanto sia fragile, proprio come fragile è la vita, a differenza della non vita che è eterna. -
Ancora una volta la Regina annuì e ancora una volta rimase in attesa delle parole che voleva sentire da lui.
Il corridoio serpeggiò nel sottosuolo strisciando come una serpe nella sua tana, poi si allargò in una giganesca sala, sede di quello che gli Abbadonati definivano "Apothecarium", il grande Laboratorio, il cuore della Società.
- Ti chiedo di nuovo, cosa vedi? -
Un sorriso malvagio si dipinse sul non-morto che mostrò i suoi denti ingialliti.
- Vedo il futuro. -
- Finalmente, ma il tuo limite è anche il limite dell'orco che è appena uscito, sciocco.  Voi due pensate allo stesso modo e vedete il futuro ciascuno nelle proprie azioni, ma non in quelle dell'altro. Questo, ed indicò il laboratorio, è il mezzo che ci condurrà un giorno al risultato, ma anche l'orco è il mezzo, del resto non usi forse orchi per i tuoi esperimenti? Non sono forse i più resistenti? -
- Sì, mia regina. -
- L'alleanza con l'Orda ci sta portando beneficio, ci porta oro, ci porta carne, ci porta cavie, ci porta forza... forza di cui per ora abbiamo bisogno... per ora.  E la stessa cosa vale per gli umani.  L'allenza ci permetterà di estendere la nostra mano anche nelle Terre Esterne, indisturbati, e poi, non posso negare che insieme abbiamo già ottenuto un risultato innegabile. -
- Si riferisce alla morte della naga? -
- Regina!, regina dei Naga! Non una naga qualsiasi! - ringhiò Lady Sylvanas al capo dell'Aphotecarium.
- Mi perdoni. -
- La sua sconfitta ci è tornata utile perchè ha indebolito il Suo potere.  Non appena anche l'altro cadrà, il tempio sarà vulnerabile... forse anche prima della sua morte.  Questo è il futuro, amico mio, ma non andiamo tanto lontano, hai del lavoro da sbrigare.  Prepara la squadra per il viaggio.  Grazie all'alleanza con i Sindo'rei e la "benevolenza" dell'Ambasciatore Tristesole, potremo sistemare l'attrezzatura nella loro roccaforte a Shattrath... quale posto migliore per continuare i nostri esperimenti? Convieni? -
- Sì, mia Regina. -
- Questo... questo... è futuro. - e sorrise ancora una volta.
« Ultima modifica: Agosto 18, 2010, 10:47:29 am da sceiren »

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren

Shemina

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Re: Stelle Cadenti III - 2: traslochi (seconda parte)
« Risposta #1 il: Marzo 29, 2010, 10:54:49 am »
 O0

Kimmolauz

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Re: Stelle Cadenti III - 2: traslochi (seconda parte)
« Risposta #2 il: Marzo 29, 2010, 01:51:57 pm »
aggiungerei:  MUAHAHAHAH MUAHAHAHAH MUAHAHAHAH

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