Autore Topic: Stelle cadenti XIV - 13: Spettri (prima parte)  (Letto 1079 volte)

Sceiren

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Stelle cadenti XIV - 13: Spettri (prima parte)
« il: Agosto 03, 2010, 12:55:24 pm »
13
Spettri

Shockwave rimase ad un paio di passi di distanza e seguiva con gli occhi il macabro riassemblamento. Le due sacerdotesse avevano insistito che il corpo venisse quantomeno ricomposto ed adagiato su di un letto di paglia, prima di proseguire.  Come avrebbe dato la notizia, come sua madre avrebbe appreso la morte del figlio... la seconda morte del suo unico figlio.  Lo sguardo del paladino si indurì per non far trasparire neppure per un istante il dolore che provava.  Del resto, meglio la morte, ad una vita da dannato.
- Il posto non è sicuro. Ilaria, dico che questo può bastare. - sentenziò Roredrix guardandosi attorno.
- Concordo. - gli fece eco gelido Shockwave.
- Ancora un attimo. - e in ginocchio pronunciò una rapida preghiera al Creatore per ciò che di umano restava in quelle membra deturpate dalla maledizione; quindi, di nuovo in piedi, si lisciò la veste e riprese la mazza da terra.
- Sono pronta. -
- E tu che farai? - chiese Lùce al paladino, mentre si sistemeva meglio lo zaino dietro la schiena.
- Sono in debito. Vi aiuterò come posso fin quando non uscirete di qui, non oltre: ho delle notizie da portare, non buone, ma per questo che sono qui. - Erebus annuì, quindi si voltò verso Albina.
- Una mano in più non guasta. Mi ha evitato un bel tatuaggio a forma di zoccolo, poco fa. - disse Roredrix.
- Sì, penso che sia una risorsa preziosa. - sorrise equivoca Albina.
- Molto bene, allora, proseguiamo insieme. - concluse Erebus.
Roredrix e Waycraper, senza attendere oltre, armati e pronti, ripresero la via.

Lo stalliere e il suo cavallo spettrale erano di spalle.  Camminavano lentamente, il primo trainando il secondo, senza curarsi di loro. 
Roredrix si mosse più lentamente possibile sul fianco sinistro, non voleva di certo toccarlo, ma la via era ostruita dai due fantasmi e in un modo o nell'altro avrebbe dovuto far breccia.  Così, passo dopo passo si avvicinò alle due presenze ancora di spalle prima che queste si fermassero, si voltassero e riprendessero a muoversi verso di loro.  Roredrix non era certo che i due fantasmi lo vedessero: proseguivano verso di lui come se nulla fosse cambiato dal loro ingresso nella Torre Bianca, tuttavia il corridoio era stretto e presto o l'uomo o il cavallo avrebbero urtato il guerriero.
Roredrix si voltò verso il gruppo ed annuì: era pronto; quindi, stretta la sua arma in mano, tornò a fissare i due spettri sempre più vicini.  Si ritrasse più che potè, si protesse dietro al suo scudo, come sperando che questo impedisse loro di vederlo, ma non appena il cavallo lo sfiorò, il comportamento programmato dei due spettri mutò repentinamente: lo stalliere, dopo un attimo di esitazione, prese da terra un forcone che evidentemente un attimo prima non c'era e provò a colpire il guerriero che, evitò a stento l'affondo, grazie al suo scudo.  Il cavallo, invece, balzò verso il gruppo.  Gli evocatori e i cacciatori lo centrarono più volte prima del suo impatto con Wyscraper. Bryger, che non muoriva dalla voglia di trovarsi faccia a faccia con presenze che non poteva prendere a calci, si era offerto di guardare le spalle alla spedizione... e fu la salvezza.  Comparsi dal nulla, altri due stallieri, d'apprima occupati in una apparentemente piacevole conversazione, ad una diecina di passi dal nano, come colti da una frustata improvvisa, si avventarono sul gruppo, il primo, armato di una torcia il secondo di una pertica, comparsa adagiata su una parete.  Il nano trattenne il fiato, quindi menò un goffo colpo con la sua mazza rosso fuoco colpendo il primo spettro in pieno petto e scagliandolo all'indietro.  Il nano si guardò la mazza esterrefatto prima che un sorriso minaccioso si allargasse sul suo viso, facendo capolino dalla sua folta barba fulva.
- Venite a me! Ne ho per tutti! -
Nel frattempo il cavallo cadde sotto i colpi del gruppo, dissolvendosi al suolo.
- Avanziamo! - disse Erebus mentre, alle spalle, un altro stalliere camminando lentamente portava due cavalli al laccio nella loro direzione.
- Non restiamo qui! - e scagliò una sfera d'ombra contro l'avversario di Roredrix che disparve in uno sbuffo di fumo violaceo.
Bryger arretrò cercando di evitare di avere cinque nemici contemporaneamente invece che due, ma invano.  Wayscraper si voltò per dividere le minacce, mentre, seguendo le indicazioni del capo spedizione, atrretrando, si allontanava dalla sala dello scontro con Attumen.
Faticosamente, mietendo spettri, i Templari Neri lasciarono le stalle per tornare nell'ingresso della torre.  Cavalli spettrali e i loro altrettanto spettrali custodi continuavano ad arrivare.
- O usciamo, o saliamo, ma qualunque cosa deciderete, dovete deciderla in fretta! - sottolineò Shockwave mentre imponeva le mani su una ferita di Bryger.
- Si sale. - ordinò Erebus.
Roredrix non se lo lasciò ripetere e due gradini alla volta iniziò l'esplorazione.

* * *

Nuvole di aria condensata dalle narici di ciascuno dei dieci esploratori si dissolvevano ad ogni respiro.  Un misto di muffa, ghiaccio e polvere aleggiava nella torre.  Ad ogni scalino oltre la maestosa arcata che dall'ingresso portava ai piani superiori, l'aria sembrava irrigidirsi, innaturalmente fredda.  Roredrix, ben attento a fare il minor rumore possibile, apriva la fila, pronto al prossimo scontro.  Il sudore gli imperlava la fronte e il cuore gli batteva nel petto, ribellandosi al quel posto sinistro.  La musica, avvertita in precedenza, era sempre più nitida ed ora, oltre ad essa, risate e chiacchiere di cortigiani, passi di danza, grida divertite di decine e decine di persone, voci smorzate, tuttavia, dai toni non precisi, non delineati.  Eco lontane delle vite che furono.  Le labbra di Ilaria, a differenza di quelle della consorella, serrate ed esangui, erano continuamente in moto, rilasciando silenziose preghiere al Creatore affinchè vegliasse su quelle anime dannate, prima, e su quelle dei suoi compagni, poi.  Ilaria non aveva mai dato la colpa al male di essere tale: riteneva che chiunque poteva essere redento... persino una sacerdotessa dell'ombra. 
Arrivati in cima, la scalinata piegava su sè stessa, proseguendo la salita, salendo sulla sinistra.  Un paio di gradini e la luce di candela rifranta da decine e decine di prismi, ornamenti di lussiosi lampadari, colorò di arcobaleno le pareti e i visitatori.  Bryger ebbe un sussulto quando venne raggiuntio da quelle luci colorate, quasi volessero colpirlo.  Alzò la mano con uno scatto menando un colpo a vuoto con la sua arma, evidentemente pensando fossero spettri minuscoli, poi Yukina gli poggiò dolcemente una mano sul braccio per calmarlo e sorrise: non erano in pericolo, anche se di certo non erano soli.  Oltre le scale si apriva una grandiosa sala da ballo.  Al centro decine e decine di spettri in abiti da cerimonia si dilettavano in danze di alta società.  Dame dagli abiti sfarzosi dai mille merletti e dai gioielli più ricercati e colorati si facevano corteggiare da altrettanti cavalieri con abiti altrettanto lussuosi che davano loro il braccio e le trasportavano in passi di danza cadenzati e regolari.  Splendidi quadri ed arazzi rendevano la sala quasi un museo.  Un paio di inservienti, alternandosi, scendevano dalla scala, ricevevano silenziose istruzioni dai due servitori ai lati della stessa e si precipitavano a portare calici di ottimo vino agli spettri della sala.
Wildhoney sorrise ammirando la bellezza di quell'inusuale spettacolo, Wayscraper e Roredrix strinsero all'unisono le rispettive mascelle. 
Sarebbe stato praticamente impossibile eludere quella trentina di spettri.
- Dove? - sussurrò Roredrix fissando le due possibili strade da intraprendere: o salire da dove venivano i camerieri fantasma, oppure passare dalla parte opposta, dal corridoio in cui una coppia di giovani si stava allontanando, sempre ballando, ma evidentemente con altri intenti in mente.
- Dobbiamo salire. - rispose secco Erebus.
- Quindi sulla destra. - disse più che ad altri a se stesso Roredrix annuendo serio.
- Immagino, si intromise Albina, che avrete notato che tutti i non-morti ballano al centro, che i camerieri vengono ogni cinque minuti circa e che salvo i due servitori ai lati delle scale che dobbiamo prendere, se passiamo radenti al muro esterno della sala non dovremmo avere problemi. - e sorrise ammiccando a Shockwave che annuiva valutando le parole dell'evocatrice.
- Sicura? -
- Ovviamente. - ribadì con un sorriso inquetante sempre rivolto a Shockwave.
- Bene allora, tagliò corto Bryger, e una volta lì infondo? -
- Aiutiamo sacerdoti e paladini a dare l'ultimo saluto a queste povere anime. - disse Wildhoney incoccando una freccia nel suo arco leggendario.
Fredde le pareti della sala nonostante le decine, centinaia di candele dei suoi lampadari, nonostante il gran movimento dei ballerini al suo interno, nonostante la primavera ormai più simile ad estate di fuori di lì.  Erebus strisciava muro-muro seguendo Albina. Dietro di lui le due sacerdotesse, il paladino, i due cacciatori e il nano. Davanti a lui ed Albina, i due guerrieri con gli scudi puntati verso l'esterno sia per non far rumore, che per proteggersi da potenziali agguati degli spettri. 
- Sembra di essere tornati in quella sala con le trappole, a Blackwing Lair, ve la ricordate? - sussurrò Yukina.
- Non ho avuto il piacere nè credo mi piacerebbe provare... credo mi basterà camminare come una lumaca stordita una volta nella vita... -
Passo dopo passo la parete contro la quale si stavano schiacciando incontrò la perpendicolare.  Con calma maniacale, ben attenti a evitare che armi, armature e zaini impattassero troppo duramente nel passaggio, il gruppo scivolò dal primo al secondo lato della sala, puntando all'angolo successivo, dritto davanti a loro, l'angolo che inesorabilmente li avrebbe portati contro i due spettri inservienti, guardie inconsapevoli delle scale che dovevano salire. 
La musica si fermò, ma solo per un attimo, e subito violini e violoncelli ripresero a suonare allietando i presenti.
- Cosa darei per farli smettere di suonare almeno. - mugugnò Bryger scuotendo il capo.
- Probabilmente tra poco ne avrai l'occasione. - rispose duro Shockwave fissando i due spettri sempre più vicini.
Ancora una volta un servitore con un vassoio recante due calici di vino, trasparenti anch'essi, scese le scale, si fermò davanti ad un inserviente e, dopo aver annuito, sfrecciò in mezzo alla sala.
- Una volta lì, mentre Way li terrà a bada con copertura di Lùce e di Bryger, tutti gli altri saliranno al piano di sopra. Non sappiamo se lo scontro al piano di sotto attirerà l'attenzione anche degli altri spettri di sopra, quindi meglio stare pronti al peggio. - Erebus modulava ogni attimo la voce per farsi sentire senza urlare.
- E che succede se invece vengono tutti gli spettri di sotto, prima? - chiese Albina.
- A quel punto seguitemi. - si intromise Roredrix.
- Hai un piano? - chiese Erebus.
- In un certo senso. -
Per la seconda volta la parete piegò verso sinistra e, sul muro perpendicolare, le scale di marmo azzurrino.  Ai lati, due spettri vestiti di tutto punto, due inservienti, ma dalla fattura e dai merletti degli abiti, più due supervisori dei servitori della sala.  I due non-morti seguivano eterei con lo sguardo traslucido i servi che dal piano di sopra si precipitavano nella sala da ballo a servire i ricchi ospiti della torre, dando loro evidenti istruzioni, anche senza muovere neppure le labbra.
Roredrix mostrò le spalle al Way il quale aprì il suo zaino e ne estrasse due ampolle trasparenti contenti un liquido color miele. Ne diede una al compagno e stappò il tappo della propria.  Entrambi mandarono giù il contenuto.  Gli occhi dei due guerrieri luccicarono per un attimo, simili a quelli di un drago, quindi Roredrix con un sorriso sprezzante si voltò verso il gruppo:
- Scudo! - disse e venne circondato da una barriera brillante lanciata da Ilaria così come Wayscraper da una analoga protezione rilasciata da Lùce.  Erebus iniziò a salmodiare una potente maledizione mentre Albina si preparò allo scontro piantando bene i piedi a terra.  Bryger, Yukina e Shockwave si voltarono verso la sala, pronti a fronteggiare quell'esercito di spettri, se le cose si fossero messe al peggio.
Quindi i due guerrieri caricarono rapidi come giaguari delle distese di Nagrand i due spettri.
Roredrix raggiunse lo spettro di destra e senza attendere una sua reazione lo colpì con la sua arma prediletta avvolgendolo in turbini di vento e rallentando i suoi movimenti quel tanto che bastò, a lui, per superarlo e salire le scale e, a Wayscraper, di arrivare, centrare il secondo spettro con la sua spada e scagliarlo contro la parete, aprendo un varco proprio all'altezza della scala nelle difese dei non-morti.  Il resto del gruppo, ad eccezioni di Bryger, Lùce e di Shockwave, seguì Roredrix su per le scale, tra i sospiri contrariati dei due spettri e la musica ininterrotta della sala.

* * *

Il nano sollevò la sua mazza sopra la testa prima di calarla sullo spettro di fronte a sè, quello sospeso nel turbine di vento creato da Thunderfury centrando in pieno un ginocchio della creatura, la quale aprì la bocca come per gridare, ma non emise alcun suono. I suoi occhi si incendiarono per un istante di fiamme vermiglie, molto simili alle lingue di fuoco di Molten Core, quindi disparve con un lampo azzurrino.   Wayscraper, frattanto, coperto dalle cure di Lùce, evitò gli effetti del terribile tocco dello spettro che, nel tentativo di prenderlo per la gola, si era sbilanciato terribilmente.  Wayscraper strinse i denti e trattenne a stento la rabbia che gli scorreva nelle vene, quindi la scaricò sollevando lo scudo e calandolo sul non-morto, attraversando per un attimo la sua forma e dissolvendolo.
- Pare che tutto vada liscio come aveva detto Albina! - disse Bryger sollevato.
- Vero, ma non intendo restare qui a vedere se si sbagliava. - continuò serio Shockwave.
- Raggiungiamo gli altri!. - disse Lùce seguendo il nano già partito all'inseguimento.

* * *


"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren

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Re: Stelle cadenti XIV - 13: Spettri (prima parte)
« Risposta #1 il: Agosto 16, 2010, 09:29:23 am »
Sceiren... io ti voglio bene, si insomma come voglio bene ai calcoli che ho nel rene che son pur sempre una parte di me, finchè non li sparo fuori tipo cerbottana, cmq... a quante visite dovremo arrivare prima che tu capisca ? con questa che ho fatto io per lasciare un messaggio di insulti siamo a 16 ::) un qualunque altro post ne fa' almeno il triplo, quindi sceiren... vai a casa !!



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Re: Stelle cadenti XIV - 13: Spettri (prima parte)
« Risposta #2 il: Agosto 16, 2010, 10:18:12 am »
Ma io... sono a casa ^^

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